A pag. 92 il Nicotri riprende una dichiarazione dello zio della Orlandi, Mario Meneguzzi, che aveva raccontato come la nipote si sentisse a disagio a dover attraversare il centro di Roma e piazza Navona a piedi. Per il giornalista Nicotri, era una descrizione inverosimile, come di una ”adolescente irreale”, “tutta casa, scuola e chiesa”. Ma il giornalista a pag.65 invece, si appropria e fa sua la considerazione dello zio, quando vuole dimostrare che il telefonista “Pierluigi” mente, quando racconta di aver visto una presunta Emanuela in piazza Campo de Fiori. Infatti il Nicotri scrive: ”…è assai improbabile che Emanuela se ne stia in zona Campo de Fiori, dato che lei detestava anche piazza Navona.”
Questo è il metodo del giornalista: interpretare e sfruttare la stessa dichiarazione o lo stesso evento in due modi diversi, a seconda di quel che lui vuol sostenere. Tutto deve confluire in una sola direzione, per confermare l’assunto che si è proposto. Il Nicotri non si esprime come un ricercatore neutrale quindi, ma assume il comportamento di colui che è o si sente parte in causa.
Nella stessa pagina 65, per contestare “Pierluigi”, il quale descrive la presunta Emanuela con i capelli a caschetto, scrive “è assai improbabile che Emanuela si sia già tagliata i capelli a caschetto”. Il giornalista non prende in considerazione il fatto, che la ragazza poteva forse calzare una parrucca.
A pag. 53 il Nicotri suppone che sia stata la stessa Orlandi a generare quella che per lui è la falsa offerta di lavoro fatta da uno sconosciuto per la ditta Avon, con la corresponsione di 375.000 lire.
Infatti scrive: ”Sembra quasi la scusa ingenua di una ragazzina che vuole poter stare fuori casa per un po’ per i fatti suoi”. Quindi una quindicenne per restare un po’ fuori casa, non solo inventa che un uomo l’ha fermata e le ha proposto un lavoro, ma specializza la bugia coinvolgendo la maison delle sorelle Fontana, ed elaborando ulteriormente ambienta il luogo dove si terrà la sfilata, nella sala Borromini. Addirittura stabilisce la cifra esatta pattuita. Ed una scusa del genere tanto sofisticata, il giornalista la definisce “ingenua”, attribuendola oltretutto ad una semplice quindicenne. Se così fosse questa ragazzina sarebbe più che smaliziata, quasi diabolica.
Ma dove tale supposizione del giornalista viene meno, è nel fatto che se la ragazza ha mentito con la sorella al telefono affinché riferisca ai genitori questa bugia, per “stare fuori casa per un po’ ”, non si comprende poi perché Emanuela la debba dire alla sua compagna della scuola di musica Raffaella Monzi, visto che costei non è una parente, non è in contatto con i genitori ed è ininfluente che lo sappia o meno.
Comunque abbiamo appreso che, per il Nicotri, la prima depistatrice di questo caso è la stessa Emanuela Orlandi.
Personalmente resto allibito che una mente pensante possa partorire tale sproloquio, e suggerirei al giornalista di recarsi in procura e rendere partecipi i giudici di questa sua riflessione.
Infine secondo il Nicotri, un vigile urbano ed un poliziotto riprendono la bugia della Orlandi e la fanno propria. Quindi due pubblici ufficiali mentono agli investigatori ed ai giudici senza nulla averne in cambio. Se tra l’altro riferiscono più o meno la stessa circostanza, se ne deduce che si saranno concordati su quanto falsamente raccontare.
Per cui ben due pubblici ufficiali, si accordano tra loro per mentire riguardo alla grave scomparsa di una minorenne, rischiando di avere conseguenze giudiziarie e di essere espulsi dai rispettivi corpi, perdendo il lavoro.
Tutto questo lo avrebbero fatto solo per apparire, senza neanche dover scrivere tre libri sul caso.
Certamente, secondo la mia esperienza personale, i due uomini, reali testimoni oculari, hanno compiuto degli errori di valutazione, di memoria. Il vigile per difendere la sua professionalità ha mentito dicendo di aver invitato l’autista della famosa BMW a spostarsi dal divieto di sosta. Per cui hanno fornito testimonianze discordi tra loro riguardo alcuni dettagli.
Intanto questo dimostra che non vi è stato accordo tra loro, altrimenti avrebbero prodotto versioni omologhe, e poi conferma che anche un testimone reale può sbagliarsi. L’importante è non farlo con gli aspetti fondamentali di quel che si racconta.
Infatti ambedue testimoniano che un uomo mostrava del materiale ad una ragazza, la quale corrispondeva alle fattezze dell’Emanuela.
Ma tutto ciò al Nicotri non interessa. Lui si avventa senza discernere e separare. Infatti ha ultimamente dichiarato di usare come metodo “il martello pneumatico”, che per l’appunto tutto distrugge. Quando per la complessità del caso andrebbero impiegati strumenti sofisticati.
Riguardo la compagna di Emanuela, Raffaella Monzi, non leggo nel libro ciò che il Nicotri scrisse sul giornale on-line Blitz Quotidiano, e cioè che la Monzi aveva mentito quando raccontò di aver visto dall’autobus la Orlandi che si incontrava con una “moretta” alla fermata di corso Rinascimento in quanto, secondo lui, da un autobus affollato non è possibile vedere ciò che accade sul marciapiede.
La visione del giornalista del caso Orlandi-Gregori è apocalittica, sono tutti mendaci o mitomani. Solo lui è il depositario dell’onestà. Resta il fatto, che come ho dimostrato con i documenti, il suo libro è intessuto indiscutibilmente di falsità.
Mi accorgo solo ora di aver riportato erroneamente l’anno in cui lei, da bravo camerata, assaltò e distrusse il liceo Tasso, occupato al tempo da studenti di sinistra: non era difatti il 1974, come io ho riportato, ma bensì il 1972.
Era questo che intendeva con il suo “in questo commento vi sono scritte infinite inesattezze e falsità”? …le garantisco che lo scrivere “1974” invece di “1972” è stato semplicemente un mio refuso: la SOSTANZA del fatto non cambia. Le ricordo che in quella occasione lei fu arrestato per la violenza con cui si accanì sui Compagni del liceo Tasso, e che questa azione la fece prodemente affiancando il suo amico camerata Sergio Mariani, missino e notissimo picchiatore dell’estrema destra.
Continuando l’analisi della suo alquanto strano modo di “essere di sinistra” le chiedo incuriosito:
ma come conciliò (lei che dichiara “mi sento e sono sempre stato di sinistra” e di avere una “profonda cultura di sinistra”) il fatto di collaborare nel 1983 (a suo dire come scrive nel suo memoriale) con esponenti della Banda della Magliana, di cui è notorio il fatto che questi erano strettamente legati all’ estrema destra eversiva?
…e questi si fidarono ciecamente di lei accettando di collaborare con la sua “fazione antivaticana di sinistra” denominata ora (con sublime ispirazione mistica del Fabrizio Peronaci) “il Ganglio”?
…insomma, per combattere la politica del Vaticano, metteste in atto all’ epoca una specie di “compromesso storico de’ noantri”? …mi faccia capire…
…e sempre più perplesso continuo a chiederle:
mi spiega esattamente qual è il suo concetto di SINISTRA?
cosa vuol dire per lei COMUNISMO?
e soprattutto cosa intende lei per ANTIFASCISMO?
…tutti i miei commenti precedenti sono sotto “””Il libro del giornalista Nicotri “Triplo inganno”- parte terza.”””
Chiederei al sig Filippo… a parte quel “refuso” abbastanza “strano e singolare”… questa sua dissertazione estemporanea… a ritroso nel tempo… mi chiedevo quale inerenza o eventuale attinenza, potesse avere con il post di cui sopra… Sempre sia lecito chiedere.
Ha ragione signor Vento, ho sbagliato post e chiedo venia.
Pensavo di scrivere sotto il post “Il libro del giornalista Nicotri ‘Triplo inganno’ – parte terza” mentre invece è il post “parte sesta”; ma con tutti questi post con titoli uguali ci si può anche confondere, non pensa? ho però scritto sotto al mio commento una postilla per chiarire il discorso, e pensavo che ciò bastasse, ma evidentemente non è così.
Non capisco cosa intende con “a parte quel ‘refuso’ abbastanza ‘strano e singolare’”: lei ricorda a memoria perfettamente tutti i particolari dei fatti accaduti oltre 40 anni fa? ricordavo che fosse il 1974 mentre era invece il 1972, quando ho ricordato meglio mi sono corretto, cosa c’è di “strano e singolare” in questo?
Vede sig. Filippo, si quella postilla era chiara… ma la mia domanda faceva riferimento anche all’altro post che lei cita , parte terza o sesta, avevano una relazione sempre inerente fra loro, quello che ancora non riesco a comprendere, queste sue dissertazioni … a ritroso nel tempo… quali inerenze o eventuali attinenze, possano avere con i post “parte terza o sesta”.
Certo è vero con “tutti questi post con titoli uguali ci si può anche confondere”… necessita fare attenzione ai particolari (parte xxx…)
Ed era proprio ai particolari, che facevo riferimento quando definivo “refuso strano e singolare”. E’ praticamente intervenuto lo stesso meccanismo.
Penso che condivida che i particolari fanno la…differenza..no?
Poi certo… lei potrebbe anche dire, che dovrebbe essere Marco Fassoni Accetti a rispondere…ma sa, noi che siamo qui a leggere…vorremmo capire… anche noi.
Questo è un blog, quindi… Grazie dell’attenzione sig. Filippo!
Il problema di gente che scrivi libri infarciti di bugie non è l’esistenza di certe gente , basti pensare a Dan Brown ,è il fatto che si ritengano depositari della Verità e che offendono gli altri ma sopratutto che c’è qualcuno che li manovra . Chi c’è dietro il Nicotri ? chi lo manovra ? io un’idea ce l’avrei ma è solo la mia idea e non la scrivo perchè non è mia abitudine scambiare le mie idee per verità Assolute