Il signor Orlandi non ha mai condiviso il fatto che io raccontassi come la sorella Emanuela fu da noi ingannata, estorcendole una minima collaborazione. E per opporsi a tale mia versione ha cercato di delegittimarmi, dichiarando nel tempo molte falsità, con il fine di rendermi estraneo alla vicenda.
Nel quadro di questa realtà l’Orlandi ha dichiarato di aver parlato di con un responsabile di una libreria, da me frequentata, il quale lo avrebbe edotto sul fatto che “Fassoni Accetti stava quasi tutti i giorni chiuso nella libreria per tre-quattro anni, poi se ne è uscito con questa storia “io c’ho questo flauto”.
Personalmente non credo affatto che qualcuno gli possa aver riferito realmente tale idiozia. Nel rispetto della legittimità e della legalità, spero che l’Orlandi abbia raccolto la testimonianza scritta di tale testimone per farla giungere alla procura o al proprio avvocato. Altrimenti il suo comportamento è quello del diffamatore, che temendo coinvolgimenti legali si limita a “mormorare” pubblicamente la maldicenza. Intanto è un falso che io potessi frequentare quel luogo tanto assiduamente, e se mai esiste un qualunque testimone che possa smentirmi , si presenti in procura come già detto, e lo dichiari. Dimostrerò con le mie testimonianze che frequentavo quel luogo sporadicamente, e non certo tutti i mesi . Consultavo, come ho sempre fatto, vari testi storici di cui avvalermi per le ricostruzioni altrettanto storiche dei miei lavori foto-cinematografici.
Inoltre, quando tempo addietro il giornalista Nazio mi intervistò nella stessa sede, fui io a dichiarare innanzi a molteplici persone e rivolgendomi proprio al suddetto responsabile della struttura, che ero solito usare anche la postazione internet, allo scopo di avere alcuni contatti con persone, la cui traccia non desideravo restasse presso il mio personale computer. Probabilmente a questa mia dichiarazione, che lo stesso responsabile della biblioteca può confermare, alcuni malintenzionati si sono ispirati per rivolgermela contro.
L’Orlandi dovrebbe perdere l’incivile vezzo di raccontare la vita degli altri, senza prima ascoltarne la versione. In questa barbarie erano maestri i suoi amici della nota trasmissione di Rai Tre, che per tredici e più puntate imbastirono un processo sommario, senza mai riconoscermi il diritto alla difesa.
Questi suoi giudizi, dimostrano una rilevante incapacità di collocare i fatti in un contesto dirimente, ad operare con gli indispensabili nessi associativi.
Tempo addietro, innanzi ad un mio lavoro fotografico ritraente un sacerdote che si calava dall’alto e con il titolo in evidenza che recitava: “Discesa del sacerdote nelle cave Ardeatine”, l’Orlandi lo descrisse pubblicamente come “un bambino sospeso come se fosse impiccato”. E quando espresse tale frase si era nel pieno dell’esposizione demonizzatrice e diffamatoria della trasmissione di Rai Tre, alla cui conduttrice regalò in quelle occasioni una maglietta con la scritta: La verità vi renderà liberi. La stessa signora ultimamente è stata condannata per diffamazione.
Ed è emblematico di quanto sostengo, il fatto che nel corso di un suo ultimo intervento radiofonico, abbia taciuto su tutti gli indizi riscontrabili che ho prodotto nelle mie memorie, ed abbia parlato esclusivamente di un episodio assolutamente inventato spacciandolo per autentico, e nonostante non risulti agli atti giudiziari. Secondo l’Orlandi io avrei ingenuamente chiamato, in passato, dall’utenza telefonica della mia abitazione, spacciandomi per uno dei telefonisti del caso in questione , e così facendo avrei dimostrato un comportamento dilettantistico che mi annoverebbe come un semplice “fissato” di questo fatto giudiziario, che non piuttosto un reale responsabile.
Ribadisco che dovrebbe avvalersi della consulenza specializzata e prudente di un proprio legale, evitando di procurare danni all’inchiesta per la sua faciloneria di giudizio.
Ciao Marco, hai posto all’attenzione… la tua partecipazione al sequestro di Emanuela, riportando dei particolari inediti, risulterebbe che Emanuela sia “scomparsa attorno alle ore 19.00-19.25. Penso che mi sia sfuggita, se vi fosse stata, la tua dichiarazione suglii orari “dell’operazione”. Però, sai quello che mi sono sempre chiesto… è il perchè non hai mai citato la presenza di quella moltitudine di persone, che era attorno e nella piazza, per quel concerto in piazza Navona.
Mi chiedevo… ma tutto quello non può aver ostacolato l’operazione prefissata e programmata? Poi sai, sinceramente mi ha molto meravigliato che mai nessuno abbia citato l’evento del concerto…. eppure i resoconti dell’epoca, parlarono di una piazza “piena sino all’inverosimile”.
Sai a volte viene lo strano dubbio(in relazione alla mancata citazione dell’affluenza in quei luoghi) che si stesse parlando dello stesso giorno.
Certo un pensiero irrazionale, fantasioso… M sai considero anche irrazionale non citare (da parte di tutti) l’evento…un “sequestro” “concordato con l’inganno” avrebbe avuto troppi ostacoli. Potresti se lecito esprimere un pensiero atto a diradare questo mio…dubbio. Grazie!
Caro Marco mi dispiace non aver ricevuto un tuo pensiero atto a redimere questo mio dubbio, evidentemente avrai fondati motivi legati forse al segreto istruttorio e rispetto questa decisione. Grazie e buona giornata.
“Discesa del sacerdote nelle cave Ardeatine”
Io con tutta la mia fantasia..non vidi orsacchiotti… bambini o impiccati…osservado le varie prospettive, pensai che per commentare quell’ immagine… necessitava allargare.. gli orizzonti.
Le “opere” di Marco Fassoni Accetti forniscono tante prospettive.. interpretabili o meno… condivisibili o non accettabili… certo “l’arte della fotografia” .. racconta… ma necessitava osservare il vero “protagonista” della foto, che cercava di raccontare un evento, che nessuno sembrava scorgere, partecipando… quasi metaforicamente ad “immolarsi”(ma era necessario vederlo nell’immagine, perché spesse volte gli occhi, vedono solo una parziale ed oggettiva visione) per far aprire la… “pagina giusta”… la pagina del Flauto? Si forse il proseguimento della storia la ritroveremo in quei fogli di giornale….
C’è una parola che mi piace in questo intervento . STRATEGIA . la parola evoca l arte della guerra e sopratutto delle battaglie combatutte con tuti i mezzi possibili e con grandi manovre possibilmente di aggiramento . Il caso Orlandi e il processo che prima o poi ne seguirà sarà una dura battaglia e su Internet già si sentono i primi colpi di cannone . ognuno ha le sue ragioni e i suoi torti e se non altro tu hai avuto il coraggio di prendersi le sue responsabilità . tantissimi agiscono per conto di forze ben precise che li mandano avanti come semplici soldati altri non si rendono neanche conto di essere usati .Altri agisono dietro le quinte e non escludo che Eamnuela sia tra questi Sopratutto quasi tutti hanno i loro punti deboli ed hanno il terrore di essere sputtanati per qualcosa . ma ti posso assicurare Marco che qualcuno ha già inquadrato bene la situazione . ,
Mi scuso per gli errori di ortografia che fanno parte della strategia di chi i propri errori li ammette